Industriale, antifascista e intellettuale, Olivetti non fu solo il vertice di una delle industrie più importanti del nostro paese nel corso del Novecento, ma anche uomo di grande inventiva e spessore morale e culturale. 
Partendo dalla propria fabbrica, Olivetti cercò di affermare in Italia un capitalismo nuovo, che non si limitasse solo alla logica del profitto ma che guardasse soprattutto all’armonia e al benessere della società, mettendo al centro il lavoro e una visione del lavoro diversa, innovativa e più umana. 
“La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica.”